Spinto dall’eco delle accuse di plagio mosse da Rai e BBC, arriva questa sera su Canale 5 “Baila!”, nuovo programma televisivo condotto da Barbara D’Urso.
Anticipato da uno spot danzereccio girato di fronte al Duomo di Milano, “Baila!” è una coproduzione Mediaset ed Endemol che si ispira al format messicano “Bailando por un sueño”.
Rispetto al format BBC “Strictly come dancing” – cui si conforma “Ballando con le stelle” – il programma di Canale 5 dovrebbe presentare una novità: non avere stelle! La gara, infatti, vedrebbe in lizza dieci concorrrenti “nip”: gente che, pur svolgendo altre attività e professioni, coltiva da anni la passione per il ballo ed è pronta a sfidarsi a colpi di cha cha, merengue, tango. A differenza del programma di Rai Uno non si tratterebbe quindi di vip (più o meno famosi), ma di persone comuni, il che non escluderebbe, anzi, capacità sorprendenti nella danza.
Si sarà notato che ho usato sempre il condizionale… Non è un caso. Perché questi “dilettanti allo sbaraglio” in realtà sono quasi tutti campioni o maestri di ballo, con all’attivo competizioni anche di prestigio internazionale.
Non solo.
Con chi ballano costoro? Con dei vip, o meglio con personaggi che godono o hanno goduto di una certa visibilità. Chi sono? Per gli uomini: il campione di sci Kristian Ghedina, l’inviato Max Laudadio, il nuotatore Luca Marin, l’attore Paolo Seganti e Costantino Vitagliano. Per le donne: la cantante Marcella Bella, la modella Martina Colombari, l’attrice Marianna De Micheli, la valletta (ex Gf ed ex Isola dei Famosi) Raffaella Fico e “Mrs Briatore” Elisabetta Gregoraci.
Vi ricorda un po’ “Ballando con le stelle”? A me sì.
Alla ricerca delle “differenze”, troviamo un po’ di conforto nelle voci della rete. A sentire chi ha visto il programma in America Latina, infatti, c’è qualcosa che differenzierebbe il prodotto messicano da quello britannico: la mancanza di classe. Pare infatti che “Baila!” punti molto su mise scollacciate e ammiccamenti di vario genere.
Che sia questa la vera caratteristica distintiva di “Baila!”? Questa sera l’ardua sentenza.