Si intitola “Robert Altman. America America” ed è l’evento destinato a fare da apripista alla prossima edizione del Torino Film Festival (25 novembre – 3 dicembre 2011). Inaugurata ieri al Museo Nazionale del Cinema e curata da Emanuela Martini, conta oltre 100 fotografie scattate sul set più una trentina di locandine, materiali provenienti dagli archivi di Parigi, Toronto, Londra e Bergamo.
Com’è ormai tradizione, all’esposizione fotografica si affianca una retrospettiva che conterà quaranta opere del regista scomparso cinque anni fa, tra film e telefilm.
“Altman è un immenso personaggio – ha dichiarato alla stampa Gianni Amelio, direttore del TFF – Per motivi personali, sarei felice se questa retrospettiva fosse la più seguita in assoluto di tutte le edizioni del festival: Altman ed io ci incontrammo nel 1992 a Cannes, lui portava “I protagonisti”, io “Il ladro di bambini”. Venimmo premiati sullo stesso palco e poco più in là il vincitore non ci degnò di uno sguardo. Allora Altman mi disse: “Quelli che se la tirano, sono così”. Lui invece era un generoso. Come il suo cinema”.
A margine della presentazione della mostra, Amelio esprime un piccolo desiderio che si lega all’esordio di Altman nel 1967 quando, già quarantenne, diresse un ancora sconosciuto John Travolta in “Basement”: “Ecco, se Travolta decidesse di fare un salto al festival… non mi dispiacerebbe avere ospiti famosi, ma per quelli ci vuole il budget. Sostanzioso. Un attore che arriva dall’America, chiede 200, anche 300mila euro. Noi facciamo un festival con 2 milioni e 800 mila euro. Roma ne ha 13 milioni”.
E già. I soldi… Ma Torino ci è abituata, non si spaventa per la mancanza di quattrini ed Amelio è troppo capace per arrendersi di fronte alla scarsità di fondi: ha già dimostrato in passato di poter fare grande il “piccolo” festival all’ombra della Mole. Con o senza Travolta!